Fujifilm ha da qualche mese presentato, sui dettami della X100, la Finepix X10, una compatta zoom (manuale) con sensore 2/3 e interessanti caratteristiche. A ragionevole distanza di qualche mese andiamo a cercare di capire se questa macchina ha trovato riscontro a ciò cui ambiva, ovvero l’inserimento nel ramo di compatte prosumer senza far rimpiangere mirrorless 4/3 ad ottica intercambiabile come potrebbero essere la Panasonic Lumix GX1, ma anzi allettando l’utente evoluto cui piace viaggiare leggero, con tutto ciò che serve in mano e senza mai rinunciare alla qualità dei risultati.
X10 si presenta in struttura in lega di magnesio con finitura nera e grip in similpelle, durevole e robusta con una grande sensazione di solidità ed efficenza al tatto, complici anche la ghiera dei tempi in metallo, la ghiera dell’esposizione (+2, -2) in metallo, l’anello dello zoom manuale sempre in metallo ed i tasti il cui feel è deciso e sicuro. Il flash è a scomparsa non necessitando dello spazio interno della sorella maggiore x100 per il viewfinder ibrido che qui troviamo in sola modalità ottica. Il mirino è molto luminoso (a prisma) e maggiormente grande rispetto a concorrenti più ingombranti come nikon p7100 e canon GX1; dotato di zoom 4x, segue parallelamente l’escursione dell’obiettivo. Purtroppo ben poche indicazioni sono presenti e per maggior dettaglio si dovrà sempre ricorrere al live view del monitor posteriore (2,8 pollici, 460.000 pixel) dotato comunque di livello elettronico, grafico dell’esposizione, distanza indicativa di messa a fuoco oltre naturalmente a tutta una serie di informazioni dettagliate sulle impostazioni di scatto.
L’obiettivo è probabilmente la parte più stupefacente della fujifilm X10: molto convincente (22 mm-112 mm, f/2.0-2.8) e ,nonostante il sensore 2/3 più grande delle compatte prosumer rivali ma minore rispetto ad un 4/3 o a un APS-C, si riesce ad ottenere un ottimo effetto bokeh. Vediamo di riassumere le caratteristiche dello zoom manuale:
- 22 mm-112 mm
- f/2.0-2.8
- 7 lamelle del diaframma
- 11 elementi suddivisiin 9 gruppi
- 3 lenti asferiche
- trattamento Fujinon super EBC (riduzione effetto ghost e flare)
- 2 lenti ED a bassa dispersione per la riduzione delle aberrazioni cromatiche
- nuovo meccanismo di stabilizzazione ottica OIS comprendente un gruppo di 5 lenti
Fujifilm in perfetta controtendenza ha deciso di limitare a 12 mpixel il sensore 2/3 EXR-CMOS retro illuminato (con filtro RGB non Bayer ma Fujifilm Super EXR) la cui diagonale è di 1,72 cm al contrario dei tradizionali 1/1,7 presenti in molte concorrenti (diagonale 1,52 cm). Se non ricordate come calcolare la dimensione dei sensori delle fotocamere, vi rimando alla veloce guida pratica realizzata in un articolo passato qui.
Grazie alla particolare matrice proprietaria Fujifilm Super EXR puà lavorare in tre modalità:
San
gennaio 21, 2012
Ciao, tu le hai entrambe (X10-X100) test a parte?
L’AF della X100 con il nuovo firmware sembra abbia avuto un forte indirizzo verso velocità e precisione, specie in notturna.
In negozio ho avuto questa impressione con uno degli ultimi modelli appena aggiornato.
La X10, white orbs a parte è una Signora compatta.
Ad oggi sono molto indeciso sull’acquisto.
Mi preoccupa il fatto che le modalità notturna con scatti sequenziali e quella dedicata al ritratto, siano legate alla modalità EXR e quindi solo Jpeg.
Idem per la post-produzione che ne seguirebbe.
Gradirei qualche tua considerazione al riguardo sulle “due”.
Ciao e Grazie.
OnYforUs
gennaio 21, 2012
Ciao San, ho passato molto tempo anch’io a chiedermi ed informarmi sulle differenti particolarità delle due macchine: ho tenuto solo la X100 e devo dire che mi ha dato molto ma allo stesso tempo molto mi ha tolto.
Al di la della tecnica, al di la del firmware ed al di la di tutto il resto, credo che per fare la scelta corretta dovremmo porci un’unica vera domanda ovvero, vista da differenza così strutturale (fisso o zoom ad obiettivi fissi) tra la X100 e la X10, quale utilizzo abbiamo intenzione di farne? Perché se siamo dei fotografi di strada e ci piace contestualizzare lo scatto la X100 è perfetta ma dobbiamo essere consapevoli che lavoreremo “di gambe”, muoverci in continuazione per comporre il giusto quadro. Allo stesso tempo se siamo dei fotografi che amano la polivalenza la X10 è la scelta più indicata. Uno zoom di alta qualità certamente saprà darci maggiori soddisfazioni in un più ampio range di contesti.
Tieni di conto che il discorso “scatto notturno” certamente favorisce a priori la X100 (sensore maggiore, rumore spaventosamente basso grazie alla customizzazione lente-sensore) ma allo stesso tempo un cavalletto e tempi molto lunghi di posa rendono le differenze difficilmente apprezzabili fintanto che non si stampa in formati molto grandi. Tutto ciò naturalmente non considerando il problema orbs (speriamo risolvibile mediante ulteriore update del firmware X10).
Per il discorso “EXR” non mi risulta che né la modalità DR (priorità al range dinamico), né la modalità SN (priorità alla riduzione del rumore) siano solo in Jpeg ma bensì in RAW (estensione *.RAF per i RAW fujifilm).
Parlando dell’AF, posso confermarti diverse migliorie nella versione 1.11 della X100. La correzione del parallasse nella messa a fuoco tramite OVF (optical viewfinder) è davvero la benvenuta, soprattutto per quelle distanze tra i 3 metri e gli 80 cm; la maggiore rapidità e precisione nella messa a fuoco in notturna sono percettibili ma allo stesso tempo purtroppo è rimasta più che percettibile la lentezza di messa a fuoco in modalità macro (10-80 cm).
In X10 nell’ultimo firmware hanno corretto parzialmente il problema ORBS e la messa a fuoco e molto più rapida in entrambe le modalità.
In definitiva non mi sento di consigliarti l’acquisto di una o dell’altra basandomi su carta ma piuttosto ti invito a chiederti l’utilizzo e le situazioni in cui naturalmente scatteresti: contesto generale o selettivo?
Spero di esserti stato utile 😉
San
gennaio 21, 2012
Intanto ti ringrazio per la risposta.
Il discorso dell’EXR (era un mio errore) al quale mi riferivo, è un simpatico trucco riguardante le funzioni Adv, nel quale si scatta con discreti risultati, nelle modalità “Pro poca luce” e “Pro messa a fuoco”.
Comode, indubbiamente, per scatti rapidi a mano libera o per “isolare” un Viso dallo sfondo.
Una sorta di multiscatto in rapida sequenza, che agevola e migliora delle fotografie che altrimenti sarebbero state possibili solo con ottiche e corpi di altra fattura.
Io ho una FF e la G12.
La prima abbinata ad ottiche serie fa pienamente il suo dovere.
La G12, dopo un anno di utilizzo e buone soddisfazioni, sente il peso della tecnologia che si smuove, ed è molto carente a bassi Iso, con un sensore ed un obiettivo capaci di sfocare leggermente, giusto a 140mm, modalità Macro, e soggetto molto vicino al corpo macchina con sfondo molto distante.
Un classico insomma.
Co un soggetto in primo piano, quasi attaccato all’obiettivo, “sfoca” anche l’IPhone4.
Sei uno dei pochi ad aver scritto ed espresso un concetto importante della fotografia;
in un recente articolo sulle compatte, parlavi della differenza tra foto forzata e non.
Oppure obbligata ed accostata ad un’uscita specifica, contro la foto fatta nell’occasione giusta, senza essere programmata, che è possibile solo avendo in tasca oggetti di questo tipo.
Ecco, da qui il desiderio comune (a Tutti) di avere un corpo macchina di plastica o di metallo, ma che abbia dei controlli rapidi, che non facciano rimpiangere troppo l’ergonomia e la velocità operativa di una Reflex.
Che permetta di far uscire dei RAW degni di questo nome, non carente e scarsa in luminosità e perchè no, con quei Jpeg tanto disprezzati ma che a volte sono d’obbligo per velocità e rapidità d’esecuzione nel fermare quel particolare, specie nello “Street”.
Dove non si ha sempre la possibilità di scegliere tempi, diaframmi, ricomporre l’inquadratura e via dicendo.
Di questi discorsi e di queste possibili “Compatte”, ne siamo pieni.
Chiaro che il loro marketing metterà in campo sempre dei limiti, per ovviare alla possibile concorrenza che farebbero alle sorelle Reflex ed ai loro ingombranti e pesanti obiettivi.
Ma parliamoci chiaro; anche sapendo che i Grandi Marchi, tecnologicamente parlando, potrebbero veramente spingersi oltre.. noi non possiamo certo stare a guardare e rassegnarci per forza di cose; o sentirci obbligati durante la settimana lavorativa a portarci dietro zaini, borse, tracolle e quant’altro.
Quindi, dopo questo sermone, torniamo all’inizio e ci concentriamo su queste piccole chicche che comunque ci fornisce il mercato.
Poi tra due anni, la X200 e la X20 saranno ben accette.
OnYforUs
gennaio 23, 2012
Non posso che essere pienamente d’accordo.
La rapidità di cui poi si poteva fruire sui comandi nella disposizione tipica d’un tempo (tempi – diaframma – esposizione) è stata accantonata per troppi anni in seguito all’avvento del digitale: credo che almeno in parte il riscoprire, commercialmente parlando, questa fascia di prodotti i quali mettono nuovamente tutto più a portata di mano, sia da avvalorare anche a questo.
La X10 resta un prodotto in grado di “cogliere l’attimo” con qualità e rapidità, basti considerare l’accensione di cui è dotata per capirne la filosofia.
Per come la vedo la X10 non è una scelta di cui ci si pente facilmente se si ha fiducia nella risoluzione del problema orbs ed a maggior ragione mi sento di consigliarla senza particolari remore. 🙂